Lesioni da Pressione
- Giulia Pistore
- 24 apr 2021
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 27 apr 2021
La lesione da pressione (lesione da decubito) è un'ulcera tissutale che può interessare tutti gli strati cutanei fino alle strutture ossee, come risultato di una prolungata pressione e/o di forze di taglio o stiramento tra il piano osseo e un piano di appoggio. La pressione che si genera chiude i vasi capillari comportando morte delle cellule circostanti. Diversi studi hanno dimostrato che per la formazione di una lesione da pressione non sono necessarie pressioni elevatissime, ma può bastare una leggera pressione per un periodo di tempo prolungato. In alcune condizioni, però, possono essere sufficienti appena 2 ore affinché si sviluppi un'ulcera.
Diversi fattori influenzano l'insorgenza di questo problema tra cui l'allettamento, la malnutrizione, l'età, un piano di appoggio non adeguato, le scarse cure igieniche e sanitarie, l'umidità e la temperatura corporea.

E' possibile classificare le lesioni in quattro stadi (più un quinto stadio nelle lesioni non stadiabili) in base alla profondità e ai tessuti coinvolti.
L'ideale sarebbe riuscire a prevenire l'insorgenza delle ulcere, attuando strategie di identificazione dei pazienti a rischio, mobilizzando frequentemente il soggetto, garantendo un apporto nutrizionale adeguato e utilizzando i dispositivi antidecubito. Tuttavia, non sempre ciò è possibile, e, anche mettendo in atto tutte le strategie di prevenzione, può svilupparsi una o più lesioni da pressione.
Il trattamento principale delle lesioni da pressione è la rimozione della fonte che genera il picco pressorio: l'utilizzo di presidi antidecubito che ridistribuiscono il peso e la mobilizzazione frequente (ogni 2 ore) rappresentano il gold standard sia nella prevenzione che nella cura delle lesioni.
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